Un giorno
nel climatico genocidio
penetreremo forse la distanza tra noi
e noi.
attraverso il piombo delle chiese
o nell’aria dell’ultimo riposo
di questo o quel fratello
Abbiamo ceduto alla vergogna,
ancora…
E già c’è chi dice che forse
ogni nostro brandello,
è sola guerra sacrosanta!
[Questa Dea ieratica, fauna metallica e fiato,
caduta sulla nostra meschina capacità di giudizio,
poggia bene sui poveri idioti!]
È l’impotenza!
L’impotenza che dà l’illusione, a sodomizzare l’utilità!
Come a dire che se un ratto cessasse di squittire
Ogni nostra latrina resterebbe incolume
alla morsa dei suoi denti.
Ma so di certo,
che a crepitare nel mentre
come pavoni di fuoco dal cielo
saremo in molti
E affrancheremo con le nostre ruote
urla di aborro sgradevoli
come paffuti colpetti sulle spalle
a chi intanto getta bombe e se ne fotte
Perché?
perché l’impotenza
è il nostro credo
il tremare nascosti
con una mano sul fondo
ad attendere impazienti
di tirare il grilletto
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da leggere a CHANGE! bella