Zucchero per i giorni amari

partire-sera-prima

Non c’è più il tergicristallo

a movimentare la scena: il fluido

resta fermo nei polmoni, fatta eccezione

 

per qualche sasso piatto che lo sfiora di striscio

facendo i cerchi. Pianto rami acerbi: ma il canneto è umido

e i limoni nascono malati. Così lascio questa terra di finta torba

 

portando con me solo l’essenziale: una lucerna senz’olio, le muffe

di una vecchia casa demolita e una dose di veleno per tutte le notti

 

in cui mi ricordo di sognare

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