senza titolo

poi tornarono tutti
i vecchi convenevoli bugiardi sollievi del tempo
nelle tazze da tè dove trovammo argomenti per nascere
sulle bocche dei pesci nelle piante dei libri
accatastate sagome dei miei sentieri
quando ogni tuo confine mi saliva alla voce e ti cantavo spostando l’amore
saltando dalle mani ai fianchi alla parte più alta delle tue regioni
così piccole finestre negli occhi a guardare barche lontane

ora ho questo pomeriggio da gatto sul tappeto
un capriolo tra i versi
una memoria di lividi fiamminghi al cuore

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