Nel pavimento privo d’appoggio
paranoie sparigliate tra biglie
Come infranto dogma eterno
al piano orizzontale
Quel paranoico infibulare continuo
Tra le cosce della mente
di Clitoridi allungati a dismisura
Strappati e arrotolati
Come riccioli sdoganati
dalle arterie del pensiero.
[Il sangue che sprimaccia cuscini non è più giustificabile]
Nei sogni privi di espedienti e sonnambuli da frigo caldo
in piume d’oca, ho evacuato le ansie
alla foce del cranio
L’idea, l’idea del reale che rimbalzava atterrita
ha solleticato e scorticato l’ultimo approdo
Come una sdrucciola neoplastica
o un Fonema strozzato
in nave spaziale
è volata via