Fuggi, fuggi
racimola quel che resta e vattene via
Non ci sono i presupposti
poiché il top è finito tempo fa
e forse, abbiamo reagito male.
Non credermi mai, non credermi un istante,
non prestarti alle fantasie quando di me,
solo lussurie, solo ubriachezza molesta.
Fin tanto, che le sottane solleticheranno il tempo
Fin tanto che i palloncini ancora d’ aria colorata
Fin tanto che il tuo scopo è solo e semplice amore
Fuggi, fuggi e vattene via
lascia questo spazio vuoto, ora
e per favore non voltarti le spalle, non dimenticare
cosa sei per i miei crocifissi.
Non dimenticarti delle tue ginocchia
o dei tuoi piedi dolci sulla strada.
Del lieve peregrinare del tuo cuore non dimenticarti mai
Del palpito che mi strugge ora che lontano suona, nel silenzio del whisky
o delle tue voglie, dei tuoi calori d’umidità giocose, rammentati sempre
Chi gode del mondo, chi può goderne, ne gode senza scopo
Chi gode di te, ne gode in modo naturale e libero
– senza cognizione, senza preludi o colpe –
Chi gode di te o del mondo:
gode senza tempo
2 Comments
vi sento una marcatura un pò nostalgica, di quelle che mi affascianano tanto, un ritmo che invoglia e un suono…lontano:
stiamo parlando di poesia!
Complimenti Enzo.
Grazie Sebastiano, sono molto contento che ti sia piaciuta.
saluti
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