hei, Siri

Ustione bialterale di terzo grado.

“Vaffanculo alla spaghettata” pensò Francesca.

Ciondolava per casa sbuffando irrequieta, 6 giorni e ancora nessun segno di ricrescita dei tessuti; ogni mattina a piedi in ospedale a farsi medicare, ogni mattina il dolore e la puzza delle garze intrise di puss.

E poi nulla… Hey Siri…..

L’unica compagnia che poteva cercare era attraverso i comandi vocali del suo cellulare. Stefano, suo fratello, aveva montato uno stick da selfie sul triciclo del flglio, così Francesca poteva portarselo in giro per casa spingendolo con i gomiti e i piedi. Le mani no. Non potteva toccare niente da quasi una settimana.

Non si era più toccata da quella maledetta spaghettata di mezzanotte. Lisa, Luigi e Mersia, amici cacacazzi. Dai, dai…..spaghetti, spaghetti… “… poi io di la a urlare mentre loro ridevano ubriachi. Sono dovuta arrivargli davanti agli occhi con le mani paonazze e la faccia deformata dal dolore e dal pianto…” “qualcuno mi da una mano a scolar……ahhhhhhh”.

La pratica di carezzarsi era ormai il suo modo per tenere a bada gli attacchi di panico da quasi un anno. Ogni notte per addormentarsi, ogni mattina per allentare la tensione prima di recarsi al lavoro. Non era solo piacere, era necessità psicofisica. Una settimana! Sentiva il petto esplodere, e la sua fica bagnarsi compiaciuta come pregustando il momento in cui le pazienti e confidenti mani si sarebbero prese cura di lei. Ma l’appuntamento fisso tra ansia e orgasmo saltava ormai da troppe interminabili notti.

“Hey Siri, cerca Porn for her”

“Scusa non ho capito?”

“Siri cazzo, la mia fica ha bisogno di te”

“Non serve usare certi toni Francesca”

“Siri non servi a un cazzo, sei più inutile del mio vibratore nel cassetto”

“Ho trovato 12 Apps in Appstore per ”vibratore“”

“Siri, mi prendi per il culo?”

“Cosa te lo fa pensare Francesca?”

“……”

“….”

“Siri apri appstore e cerca vibratore”

“Ho trovato 12 Apps in Appstore per ”vibratore“”

“Installa”

“Quale vuoi installare?”

“LA PRIMA SIRI, UNA A CASO!”

“ok Francesca, ma non alzare la voce”

“Installo i-Vibratore”

“Appstore richiede autorizzazione ”Touch-id“”

“Cazzo Siri, non so più se neanche le ho le impronte digitali”

“Dì o digita il tuo codice App-id”

“4321 4321 CAZZO”

“Mi dispiace codice errato. Prova a parlare più lentamente”

“quattrotredueuno”

“Ok installo”

Francesca spinge il triciclo nell’angolo della stanza per bloccarne le ruote, con il mento abbassa il selfie-stick all’altezza giusta.

Poi si butta sul letto. Strusciando il culo sulla coperta di lana cerca di sfilarsi le mutande con le braccia in alto. Le porta fino al ginocchio. Poi con i piedi.

Sente l’attacco di panico avvicinarsi, vuole urlare, ma la sua vagina le ricorda che ha una missione e lascia fili di bava sulla coperta.

Finalmente libera dell’intimo, si rialza e corre verso la sua nuova periferica di piacere.

“Siri apri i-Vibratore”

“BZZ BZZ BZZ BZZ”

“Brava Siri, brava”

L’angolo sinistro del telefono scivola fra le labbra, BZZ BZZ BZZ. Francesca se lo spinge dentro più che può mentre l’orecchio della sua cover a forma di Hello Kitty che aveva comprato a Tokio va perfettamente a premerle la clitoride.

BZZ BZZ BZZ

“Brava micia, leccami la micia”

BZZ BZZ BZZ

“Sì”

BZZ BZZ BZZ

“S–ìì”

BZZ BZZ BZZ

“Fancesca?!”

BZZ BZZ BZZ

“Fancesca?!”

BZZ BZZ BZZ

“Fancesca, perchè mi hai videochiamato?”

BZZ BZZ BZZ

“HHH EEE?”

“Non capisco Francesca, stai male? Mi stai videochiamando….”

BZZ BZZZ BZZZZZ

“hhhh, pp, pppa, PAPA’??!?!?”

“Francesca stai bene? Vengo li?”

BZZ BZZ BZZZ

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