Il freno ineluttabile dell’idea
Sfoderò la gabbia dai gessetti rosa
Ci si apprestò a porvi riparo
Rimedio
A coprirla di nuovo
Come la vergogna
Guardando alla lavagna
Da dietro come un somaro in castigo
Scalciavo via tutta la classe che mi distingue
Divenni nero
Invisibile nella notte
E voce di tuono
Ad affermare il mio diritto a piovere
A fare brutto
Mamma stamattina a scuola non ci voglio andare
Non ho più nulla da insegnare
Né da correggere
E poi alla seconda c’è ginnastica
E ho mal di cuore
Entro dopo se mai
A ricreazione
Cominciai così a ricreare
Dalle ceneri di otto notti sbagliate
Sbiadite, sbadigliate
Sbraitate, sbaragliate
Sbrinando il gelo
Di ogni notte senza luna
E il motore è freddo
E non riparte