La Tua Voce

1377448_643007349052944_1631432137_nImmagine di © Wojciech Siudmak

 

Per cosa poi?

Delle briciole che spargi
ho soffiato via la noia
In un bicchiere di lentezza

E di giorni – Volti Alcool a profusione
Quel catrame che si sforza di penurie
senza palle, né più braccia da indossare

Per cosa hai combattuto? dimmelo tu.
Per cosa dibatti e digrigni il cranio
In quelle notti senza tetti e senza memoria.

Cos’ è che inforchi?
Se la tua, di lieve muore
Per cosa poi combatti?

Nel silenzio,
ascolto i resti di un soldato.

Nel tacere
della terra sempre brulla
risorge il lui che ancora vuole
e anche brama ma poi non è.

Poiché Egli non domanda il vero,
ma investe, tracima e non si eleva

Ma la guerra – amico mio
s’è perduta dietro il fango

E la tua voce
è ancora sabbia
in questo inutile deserto
di parole

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