L’altra parte

Successi letterari sbattuti in prima pagina,
telegiornali verità,
poltrone comode nella sala d’attesa del dentista,
pubblicità oneste,
armi di creazione di massa,
comunità, umiltà, associazioni,
pensieri rispettati, mani in tasca,
bicchieri sempre pieni,
pannocchie gratis nei campi
senza che il contadino s’incazzi,
acqua pulita, la coca ad uso esclusivo degli indios,
la morte veloce e indolore.
L’altra parte, aspetta di esistere,
con onestà intellettuale,
senza un ritmo lavorativo da animale,
l’altra parte si nasconde bene
nel sottoscala di un lager,
non vuole sembrare scomoda
travestirsi da moralista,
vuole esistere senza imporsi.
Un tetto per tutti, di diritto,
una politica che non dia modo di ripudiare
il proprio paese,
soggettività mentale da esprimere in collettività
senza rischio di linciaggio,
la religione della persona,
la migrazione degli animali
senza il rischio dell’estinzione,
legalizzazione.
L’altra parte si è fatta scannare
dal presente, l’altra parte
poteva diventare, quando ci ha provato,
ha fallito, ora viene ricordata come un martire,
viene studiata nelle nostre scuole,
nelle nostre Università,
portata dalla parte dei giusti,
ma additata d’utopia.
L’altra parte dorme, non si sveglierà mai,
nessuno ha coraggio di dirle che è la sua ora,
l’hanno descritta come bestia,
lei ora ci odia.
Mangia il tuo piatto
e ringrazia tuo padre per il cibo.

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