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nei giorni scava il silenzio un sentore
di buio: per ogni tua morte, la febbre
di saperti vivo, nel raspare di unghie
frante, misto al tuo il mio fango.
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morbida falce la notte, luna
che danza in penombra di stanze
socchiuse, di piccole antenne
retrattili agli angoli bui. è l’ora
della mietitura, lo scampolo
di ieri che a quest’alba
districando ricuce
*
quando allaga la cisterna
riaffiorano a squame lucenti
infanti che schiudono labbra
rifratte senza suono. l’occhio è
ambra fossile, restituisce
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Loriana d’Ari vive a Genova, dove lavora come psicoterapeuta. Ha pubblicato su riviste e blog letterari e ricevuto riconoscimenti e segnalazioni in vari premi, tra cui “Ossi di seppia” e “Bologna in lettere”. Silenzio, soglia d’acqua, che è la sua opera prima, ha vinto la sesta edizione del premio “Arcipelago itaca” per una raccolta inedita di versi ed è stata anche segnalata al premio “Lorenzo Montano”.