PENA

Quando si dice
vale la pena
si intende sostenere
arditamente
ci sia qualcosa, alla fine,
che può pareggiare il peso
del dolore.
Qui si tratta di poco:
sedersi su un sasso lustro
per la risacca, riconoscere
il candore della magnolia,
del sambuco, lasciarsi
scorrere sulla guancia la corrente
ghiaccia di un torrente
senza nome. E sapere
che questo poco molto
e non tanto d’altro è nostro
di diritto
per la durata effimera del turno.
Per questo dico:
se lasciamo, oggi,
che da ogni fiore penda
l’etichetta del prezzo,
che i prati, i mari siano
invisibili dietro ai tornelli
delle biglietterie, che l’acqua
sia imbottigliata e il cielo
quotato sul mercato,
se consentiamo che questo
avvenga e paghiamo
quel che è già nostro
aggiungendo pena alla pena
nulla
in questo sopruso
varrà mai più
la nostra pena.
Comunque si chiami il ladro
si chiami male si chiami
capitale
cacciamolo di scena
amore mio, restiamo in piedi
vale la pena.

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