È necessario disporre della sera
e del sonno e del sale
per recapitare un grano di polvere
caduto dal mio ultimo inchino.
Stavo lì, orgoglioso e impettito
a comporre note di scuse per riemergere
ancora in piedi sull’attenti.
Ho battuto la strada con un piede
e poi
le radici mi hanno masticato
l’osso più grosso che avevo.
Sapevo del barcollare,
degli incesti della testa
quando vuole accartocciarsi.
Ma l’incarto e lo scarto
del salame sugli occhi
ha spalancato voragini.
Superati i confini dell’oro
in cielo, semplicemente
incollerei gli occhi all’infinito.