Carissimo cuore,
pietra di lava sfusa
dove fondono i riflessi
di tonalità affettive al neon,
senza ornamenti scansionati
o fiori depilati nel gambo,
ma orditi come gli ordini.
Tu,
spediscimi
in ogni angolo del pensiero
in ognuna delle mie brume
sospese tra il solstizio e il supplizio,
nella rossa fiamma che cuoce i giorni
che non accettano più
la mimica sbandierata
ai quattro angoli del globo.
Assumi,
i candidati ideali
per la selezione
dei migliori prodotti interiori
della mia asfiffiante pista,
dove decollo e plano
come il grano
nei colpi inferti della trebbia.
Ruvidi saranno così i mortai
che pestano il check up del tonfo,
dal quale salperanno i pistilli
sommersi
nel mare dell’inconscio.
