Tra me che scrivo e me che abito la lingua
ci sono muri andati in rovina e ombre di gatti,
minestre di luci negli alti finestroni
e una regina scalza sulle pietre.
C’è Napoli, Padova, Vignone, il mio coro di voci,
un tempo esatto per giocarti le croci
e le dame, il ballo della morte, la poesia.
Ci sono strade posate ad arte sui corpi,
gente che mangia sui marciapiedi, ride di qualcosa
dimentica.