Eccoti, abbandono:
squilibrio incipiente al nervo, bitonale.
Aggrappato alla saliva per non farti vomitare,
pietra su cui affilare l’ennesima costola disarmata.
E ancora una volta brindiamo alla carne rosicchiata
del fianco, alle mie gengive scoperte e sanguinanti.
All’incoerente sinestesia di quelle fragole
che hanno già perduto il mio sapore.