” il mondo non è fatto per finire in un bel libro”
Sthephane Mallarmè
Sepolto in abissi sapienti
orgogli ignorati,
apicoltore di dolore,
l’oscuro sapore
della vergine pietra
cuscino fetale
massiccia decadenza.
Io muoio come ogni volta
come alla sera, alla notte
e al mattino
riflesso allo specchio
o perso in un bicchiere di vino.
Amo l’orrore della realtà
lo spavento di chi s’illude
che qualcosa possa mutare,
pallida luce solitaria
occhio sognante
estrema monotonia.
Io sento le mie vertebre
contorcersi in coro
ad un ritmo decadente,
pensieri in disaccordo
fogliame sparso
sul marmo levigato.
Testo: F.R.
Immagine: webdesigne