Loro hanno teste enormi e sono morti cinquant’anni fa
Mi guardano ed io porto fiori bianchi
Ma non guardano mentre cammino
E cerco di baciarti e mi dico
E dico a loro alle loro teste enormi
Alla loro morte
che hanno bisogno di
Tranquillità
Di un inferno più pulito
Allora cammino e alzo la testa e tu mi indichi tuo padre
E t’immagino coi capelli come i suoi
Mentre il tuo dito punta verso il centro dei suoi occhi
E ti passo la scala
E mi tratti male perché si sa
Ho vomitato nella tua soffitta
E in tutte le tue stanze
E ho cercato di abbracciarti mentre ti chiamavo
Con altri nomi
E avevo anch’io la testa enorme
Mentre lavavo i piatti
Ho anch’io la testa enorme
Anche se non vivo seduta su un materasso
Ad acqua sgonfio
Pieno di salsedine sangue unghie
Mi hai detto che le mie non varrebbero a niente
E io ti ho detto che ho la testa troppo grande
Per poterci tenere entrambi
Così ho posato
I fiori e lei aveva un nome
Strano
Si capisce perché è morta da bambina
Mi fai tu
Ridiamo insieme e non c’è male
Non c’è marcio
Ridiamo insieme e lei ha vissuto quarantatre giorni
E i suoi genitori con le ombre viola negli occhi
O col vestito bianco hanno proteso le mani
E il futuro tra le unghie – ché le loro possono valere
– E il futuro che lei non ha visto
Con le ciglia verso destra e le lacrime
Accanto alla mia testa
Che è enorme
Come la tua
E mi ricordo i giorni di deformità
Senza alcol
Col piatto bianco che mi sembra
Corpo
Antenna
Divisione
E una lapide
E una lapide
E nessun loculo
Con le mie ossa
E le mie ossa
E la mia testa enorme
Come la tua
Che aspetta i miei fiori
Che aspetta come me.