VARIAZIONI LUNARI (Donatella D’Angelo)

«Come Quando Fuori Piove», esclama Alfio.«Cosa?» Domanda Olmo. «Passo», aggiunge subito dopo chiudendo di scatto il ventaglio delle cinque carte che ha in mano.
«Co-me Quan-do Fuo-ri Pio-ve», compita lentamente Alfio fissando l’espressione confusa di Olmo, «Cuori Quadri Fiori Picche», dice infine.

«Oh!». Olmo non è sicuro di capire, appoggia le sue carte sul bordo del tavolo e rabbocca di grappa il bicchiere mezzo vuoto. «Come … quando … in cielo … c’è la Terra», dice dopo qualche secondo di pausa.

«Non c’è», ribatte sorpreso Alfio alzando il naso verso il cielo nero.

«No, non c’è», Olmo sorride, «Ma è esattamente come quando c’è».

«Oh!». Ora è Alfio a non capire e decide che forse è meglio riempirsi il bicchiere.

Olmo si alza in piedi. «Insomma, è come allargare le braccia e sentire l’atmosfera intorno, prova!»

Alfio si alza e tira su le braccia all’altezza delle spalle.

«Dai su, muovile ‘ste braccia», lo esorta Olmo.

«Come?»

«Su e giù ».

Alfio ubbidisce. Tira su e giù le braccia per un paio di volte, poi le riporta lungo i fianchi.

Anche Olmo fa lo stesso movimento. Su e giù. Su e giù, più volte.

«Si può fare di più», aggiunge dopo una pausa, allungandosi in punta dei piedi con le braccia distese sopra la testa, quasi a toccar le stelle, «vedi Alfio, è tutto intorno a noi, il nulla!».

«Il cielo», esclama Alfio urlando come fosse stata la risposta giusta a un quiz a premi.

«Lo spazio, Alfio, lo spazio», si sente di puntualizzare Olmo, «lo senti con il corpo, lo spazio intorno?».

«No», risponde un po’ interdetto Alfio guardando Olmo abbracciare il vuoto davanti a sé.

«Sei mai stato sulla Terra?»

«Mai, stato sulla Terra», risponde deciso Alfio.

«mai stato sulla Terra?», ripete stupito Olmo.

«No, mai!».

«Allora non puoi capire».

«Cioè, ne ho sentito parlare», si corregge prontamente Alfio, «posso immaginare!».

«Ecco sì, allora immagina», dice Olmo, «immagina un muro tra me e te».

«Come un muro? Che c’entra con la Terra?»

«Sulla Terra ci sono un sacco di muri», spiega pazientemente Olmo.

«Se ci fosse un muro tra noi due, io non ti vedrei», dice Alfio.

«Non sapresti nemmeno se ci sono, al di là del muro».

«No, infatti. Potrei pensarlo, però».

«Ma non ne avresti la certezza», puntualizza Olmo.

«No, ma se tu mi dici che ci sei, io mi fido». Alfio sorride.

Olmo lo fissa scuro in viso e Alfio smette di sorridere. Restano a guardarsi fissi per qualche secondo, poi scoppiano a ridere. Insieme.

«Ecco, hai fatto cascare il muro»! Dice Olmo senza riuscire a smettere di ridere.

«Infatti, ora ti vedo». Risponde Alfio.

«Anch’io ti vedo. E ti tocco anche», prosegue Olmo dando ad Alfio una pacca sulla spalla, così forte da farlo traballare.

«Piano, che mi fai volare via! l’atmosfera è così rarefatta stasera», grida Alfio. «Dai Olmo, facciamoci un altro bicchiere», aggiunge poi, tornando a sedersi sulla roccia.

«Sicuro, prendo un’altra bottiglia di grappa!»

«Gobba a levante, Terra calante. Gobba a ponente, Terra crescente», annuncia Alfio affacciandosi fuori dal cratere.

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