Ditemi

1184793_606412399379106_406312915_n

Ditemi

Ditemi dei giorni

raccontatemi del tempo che ora
torna

Torna liquefatto d’alluminio e di prigione

Del fluire incerto, spiegatemi

Spiegatemi delle case antiche
Rotte
disfatte, al rintocco d’un vagito

O di quelle porte chiuse, solide
solide, solide poi
come fossero
gomma

Parlatemi, parlatemi vi prego

Parlatemi delle uccisioni
e dei sogni raccapriccianti

Dei gomitoli d’anima profusi e poi soffocati
o di quella violenza colta
– colta alla sprovvista colta –
dalla follia colta

Ditemi poi
Ditemi di come perdiamo l’aspro dallo stomaco
Di conati e conati in Cristo crocifisso
tra nubi di atroce – parlatemi o

urlatemi

urlatemi

Urlatemi del placido nero
Del fango lucido sulla fronte
E delle ali mozze,
mozze al canto del tredicesimo inverno

O di quella sagoma incerta
incerta e che più non tocca
Non tocca più – Mio Dio, Mio
Dio [salvatemi]

Dal baratro della purezza

Da quanto le mie mani sole
[e sole]
possano contenerne

Se di chiodi
di chiodi benedetti
le fiamme delle carni

O di come ruggine, ruggine sia

Ruggine, ruggine poco a poco
sia
sola salvezza
 

 

 

Loading

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.