Immagine di © Christopher McKenney
Mi chiedi a volte
un sospiro sopito.
La maschera ritorta
che mi calza come guanto
Ma, fosse l’altrui volontà
a ribadire sui miei specchi:
[non scoveresti oppidi
né un baleno di quel cielo
che m’opprime]
Lo strumento spuntato
che verghi tra le mani
s’accosta diligente sì;
ma non si mischia
e pur d’amore
non gabella
Pretendi a volte
di massacrare ciò che sono
di masticarmi tra sputi e ritorsioni
di restaurarmi il volto con una nenia.
Ma le favole
sono zuccheri
sono accesi scrigni in pane
mani tese di speranza.
Ed è qui
tra le ricerche
che s’è mancato
il mio bersaglio.