Come potrò attendere ancora
Come farò
ad allungarmi contro vento
Se del freddo giubilo di questo autunno
raccolgo foglie morte alla porta del mio ‘solo’
tra rigagnoli di luce in dissolvenza
O se di terrore
rimpasto le antitesi con il futuro
come trepidi sodalizi gravidi di nulla
Che tanto, tanto
hanno esacerbato
E mai un respiro sarà
nella distensione di queste membra
Come potrò aspettare ancora
se di metri e millimetri
non ho più il senso pratico
o la misura della terra
La misura che più non m’appartiene
nel vivo contare di giorni speranzosi
Neanche un balzo, uno soltanto
lungo la via dell’avvenire
Ogni cosa
Ogni cosa c’è attorno a me
ed ogni cosa mi perfora
lasciando spazio
ad un solo pensiero
Nel fronte freddo
di una stagione che si colora
Odo la stretta che uccide
Afferro l’eco
del significato
che mi svilisce
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