Perchè vedi

Perché vedi,

si può essere pubblici come bagni diurni

eppure ogni parola

può essere frantumata senza sforzo

e le bussole di vetro dei polsi

sono come il cuore

tritacarne voraci

macinatutto

se fascerai i tuoi seni

con lana di vetro e lamiera.

Ogni centro vulnerabile

può essere ampiamente protetto

puoi renderlo inespugnabile

e addestrarlo all’attacco

ogni carezza può essere un pugno

ogni bacio può essere un morso

a viso aperto e lingua serrata

persino l’uscio delle ginocchia

potrà essere schiuso nella penombra

senza che si vada più in là

di qualche centimetro,

l’anima ancora avvolta nel cellophane,

nuova di zecca.

Credimi

prima che l’iride sia spalancata

ed inutile

precipitata nelle sfere più alte

dell’è e del non è

puoi scegliere adesso quante volte morire

perché vedi

le costellazioni

sono come le ferite

sono il segreto della morte

e così dolorosamente lontane

possiamo lavarle

con acqua di pianto

o cancellarle

con acqua di oblio.

                                  Gennaio, 1985

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