La matita è maestra di capelli
difficilmente trattenuti
se ne vanno in giro
affondo in un divano scomposta e
disegno sogni di candeggina
idee evanescenti
che nascono ed evaporano all’istante
calze spaiate peli di gatto e briciole di ieri
pollicino si è perso
dove vanno a morire i treni quando sono stanchi?
dove si perde il silenzio delle rotaie?
metalliche Parallele che conducono a te
ma è nel silenzio attutito dalla distanza
che mi perdo
in pensieri d’acciaio
freddi
duri
senza fine
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