Vampa

T’ho sorpresa
conducendo un labbro dopo l’altro
all’aperto
sull’orlo della lingua
e tu ubbidivi dolcemente
a reclamare l’urgenza
d’ogni sporgenza.

Scostate le tende una ad una
il pube ansimava
e batteva
forte il tuo attimo
mentre sprigionavo
mani feroci
in un branco di dita

dove colava
il mio nome sussurrato
in un tempo fermato
dall’impeto del bacio.

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