Carla De Angelis legge ‘La parola detta’ di Stefania Di Lino

Una lettura e un mio pensiero su “La parola detta” di Stefania Di Lino, ed.La Vita Felice

(Ci sono cose che gli altri non hanno il coraggio di dire, il Poeta le scrive)

La nascita della poesia non è mai un atto egoistico, i versi dei poeti camminano a fianco o insieme al tempo e alla umanità. Questo è stato il mio primo pensiero dopo la lettura del libro “La parola detta” di Stefania Di Lino, l’ho letto più volte, anche se ho subito colto che la sua Poesia non è solo strumento di espressione individuale, ma è simile allo scorrere del tempo per arrivare a conquistare quel “duende” già appartenuto al poeta Federico García Lorca.
La prima poesia è una delicata e forte introduzione alla vita:
“pianta casuale caduta dal cielo/negli interstizi angusti di una crepa/tra sassi inerti/depositati tra rotaie/che mi stringono attorno/come fosse lapidazione/…se orizzontale è il gesto largo della semina/orizzontale fui io/e mi feci letto e mi feci sponda/pronta ad accogliere il seme…/
orizzontale fui/e parallela alla terra/ma verticale è la pianta nata che in alto il suo stelo stende ed è albero che come mani/in alto allunga i suoi rami/…”(p.15)
E’ una scrittura che ha le basi ben salde nella fede-fiducia-affidamento, una forma di arte complessa e completa. Passato, presente e futuro si alternano, così come è la vita che ci ricorda il passato per vivere il presente e programmare il futuro.
“conosco sin troppo bene le rotte/che conducono nei porti sbagliati/è quando tutto duole/e senti persino il rumore/di una foglia che cade/allora ai poeti è dato lo scavo della tana/e l’ebbro cantare della notte (p.17).
Ai poeti e alla Nostra è dato di scavare in profondità, ma senza violare l’intimità.
A p.49 possiamo leggere una riflessione dura, lucida eppure responsabile su ciò che pochissimi hanno il coraggio di ammettere:
la mia vita è piena di morti/che erano tali/ancor prima di morire…/da confondersi quasi con l’asfalto stradale/al punto che io non vedendoli/non feci in tempo a frenare.
Questo libro ci riguarda, è come un sasso nello stagno che provoca reazioni a catena, meglio ancora un sasso scagliato su una finestra che squarcia il vetro e permette alla luce di entrare.
Auguro buona lettura di versi che non si attorcigliano nella premura di dire qualcosa, ma filtrano le parole utili e alla fine in quelle parole utili si ritroviamo sensazioni, vicende e vita.

Carla De Angelis
27 maggio 2019

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1 Comment

Poche e misurate parole densissime!
La tua nota porta la sintesi della poesia che io amo. Grazie cara Carla!

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