LE ISOLE SONO FINITE

Nostalgia per i luoghi di fiaba, senza affanni, dove ha pascolato la mia anima in tempi più lievi. Mi avventuro tra i miei scaffali e li perlustro per trovare ristoro, come un bulimico ispeziona il frigo, alla ricerca di un sapore mentale, indefinito, di cui solo si può dire che certamente è esistito. Che si riconoscerà solamente incontrandolo ancora. Del librone di Tolkien, ad esempio, e qui mi accorgo che manca, forse sciaguratamente prestato in epoca imprecisata e mai restituito.
Ora dico: può la voglia di lamponi di una gravida essere lasciata senza soddisfazione? Certo che no.
Ne trovo in libreria una copia recente, aggiornata e riveduta, e la acquisto su due piedi senza tante storie. Non mi serve il pacchetto, grazie, lo mangio subito. Sì, senza scaldarlo, grazie ancora.
Dalla panchina di fronte alla libreria fino alla Contea, verde terra di pace, il salto è breve. Non ho neanche iniziato a ritrovare il sapore dell’atmosfera incantata a cui anelavo, quando la faccenda inizia a prendere una piega inedita. A pagina tre apprendo che i Tuc hanno denunciato i Baggins per questioni di confine. La piccola costruzione per conigli di Bilbo insiste a meno di un metro e mezzo dal confine del fondo violando il regolamento locale. Bilbo ha replicato che i Tuc, proprietari del fondo confinante, avevano a loro tempo innalzato una costruzione proprio sul confine e invoca il suo diritto di costruire un suo muro accanto a quello del vicino, riservandosi altresì di chiedere la comunione del muro del vicino per tutta l’estensione della sua proprietà e per tutta l’altezza del muro, anche a costo di pagare la metà del valore del muro e del valore del suolo dove è costruito come da articolo specifico del codice civile.
I Tuc sono allora partiti con una diffida, probabilmente in vista di un vero e proprio ricorso. Le immissioni del camino della caverna hobbit di Bilbo eccedono la normale tollerabilità e non tengono in alcun conto la condizione dei luoghi. La costruzione di nuove caverne hobbit e il loro ampliamento è stato peraltro vietato in tutta la Contea per sproporzione tra superficie calpestabile e superficie illuminante e, a far data dal Giorno di Mezzo Anno del 1450, dovranno essere sostituite da più ariosi e moderni condomini.
Sono stralunato. Non ricordavo niente del genere. I lamponi sembrano non avere più il sapore di una volta. Apro il libro qualche centinaio di pagina avanti.
Vengo informato che i draghi sono stati banditi dal romanzo non per motivi letterari ma perché non in regola con la normativa vigente in fatto di regolazione di emissioni, per combustione illecita e per assenza degli appositi filtri previsti dal regolamento europeo.
Devo rivedere tutte le mie conoscenze. Gli elfi, ad esempio, non odiano i nani per ataviche e irrisolte questioni che si perdono nel tempo, ma a causa dei rumori molesti e degli effetti nefasti a loro dire generati dagli scavi del popolo di Durin. Hanno prodotto, nei tempi previsti e nei luoghi preposti, perizie geologiche che documentano la possibilità che durante suddetti scavi si disperdano nell’aria polveri sottili di metalli pesanti e il PM ha aperto l’incidente probatorio.
Getto disgustato il tomo nel primo cassonetto e ritorno a casa colmo di una fame insoddisfatta. In assenza di lamponi mi accontenterò del pancarré che in frigo non manca mai. Penetro nella stanza del mio bambino e mi rifornisco di fumetti di Topolino. Mi stravacco sul divano e pregusto una lunga, innocente regressione. Le storie di Paperino sono le mie preferite. Le adoro fin dai tempi di Carl Barks.
I disegni non sono malvagi ma c’è qualcosa che non quadra. Paperina e Paperino si sono separati. Poiché è stata riconosciuta una convivenza “more uxorio” sono stati considerati una coppia di fatto. In ragione di ciò, ma soprattutto a causa della presenza di Qui, Quo e Qua, minori affidati alla coppia, il tribunale competente ha stabilito una adeguata disciplina che regolamenta il loro rapporto con i tutori. Attualmente trascorrono quindici giorni con Paperina e quindici giorni con Paperino. Quest’ultimo, a sua volta, si è dichiarato membro della coppia economicamente più debole e ha richiesto formalmente un contributo per il mantenimento dei tre minori. Ha inoltre diffidato Paperina, a mezzo del suo legale, dal frequentare Gastone in presenza di Qui, Quo e Qua, in quanto la brusca comparsa di un nuovo partner al fianco della tutrice potrebbe arrecare pregiudizio o rischio a danno dei minori. L’agguerrita avvocatessa di Paperina ha replicato che il possesso della 313 costituisce la dimostrazione di una situazione economica tutt’altro che indigente e ha chiesto formalmente al tribunale di disporre accertamenti in merito a guadagni non dichiarati provenienti da lavoro non in regola continuativamente prestato per lo zio Paperone.
Paperino, che, come si sa, ha un caratteraccio, ha preso a tempestare di telefonate Paperina e ad assordarla con i suoi quack e sbaraquack e ora rischia una brutta condanna per stalking.
Ho il cuore spezzato.
Non ci sono più luoghi indenni.
Il popolo dei bianchi è numeroso come le cavallette, uccide i bisonti e ovunque offende la madre terra e ai Cheyenne non resta che scomparire.
A proposito.
Prendo il Tex di questo mese e per qualche minuto mi illudo di respirare di nuovo l’altrove.
Poi alla quarta pagina i due pard vengono arrestati per percosse e violenza verbale, Kit Willer affidato ai servizi sociali e Tiger Jack rimpatriato per immigrazione clandestina.

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