Lettera

Mi sento triste amico mio
Ogni sera torno a casa
e trovo sempre la sedia
ad aspettare con indifferenza
le mie natiche

Mi sento poco bene:
ammalato di una malattia
di cui non mi capacito
Il rossore della luce mi disturba
e il buio mi atterrisce le ossa

Ho scordato mio caro amico
il vento che ha soffiato
sui nostri capelli
e ho dimenticato i nostri volti
su una pietra di cui non ricordo più il nome

mi giungono notizie
E sono sempre notizie allegre
Meravigliose, eppure
se anche non tace il gozzoviglio
delle risa
il mio orecchio si inchioda
su un tremore mono nota

Un suono
assordante
che ricorda a tratti
l’abbraccio di una madre
e sempre più spesso
la fine gloriosa
di un addio.

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