Loriana d’Ari | DerivAzioni poetiche

Dei vivi e dei morti

 

*

 

ecco le povere cose, gli esili resti.
nel disarmo i coltelli feriscono
da ogni lato.
qui la colpa è uno scavo di rotule
nel fango, la spola
dei vivi tra gli opposti schieramenti.
quanto ai morti, indugiano
anche loro, da quando è slittata
la soglia non sanno più
dove cadere

 

**

 

non visti, i morti si allenano
alla trasparenza. dei vivi
ricalcano le orme, coincidono
ombre e contorni. d’inverno
ravvivano il fuoco, trascinano
notti interminabili lungo i
corridoi. non sanno se verrà
il perdono, ma intanto
bagnano i fiori. per questo
resistono, anche senza di noi

(inedito)

 

A Paola

sei andata via, ma la voce resiste
e propaga infinita oltre la fonte
tutto il mistero della cosa viva:
per sempre rideremo dei capelli
arruffati, dirai per sempre a presto
dall’ultimo vocale, nell’azzardo
del respiro la piena dell’affanno.
prenderemo per vere le parole

 

(da “Silenzio, soglia d’acqua” raccolta inedita di versi vincitrice (sez. B – Opera prima) nell’edizione 2020 (la 6^) del Premio Nazionale editoriale di poesia “Arcipelago itaca”)

 

Loriana d’Ari vive a Genova, dove lavoro come psicoterapeuta. Suoi testi sono apparsi su riviste e blog letterari, tra cui Poesia Ultracontemporanea, Levania, Inverso, Perigeion, Versante Ripido, Poetarum Silva, Laboratori Poesia, Atelier Poesia, su Repubblica Napoli a cura di Eugenio Lucrezi. Alcuni testi sono stati tradotti in spagnolo dal Centro Cultural Tina Modotti, e in ungherese da Viorel Boldis. La sua silloge d’esordio, segnalata al premio Montano per la raccolta inedita, ha vinto il premio Arcipelago Itaca (opera prima) e uscirà, per la stessa casa editrice, in primavera.

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