Sono adatto alla concia
mi lucido, traslucido,
attrezzandomi al dialogo,
poi cado a soqquadro
mentre riverbero di spine.
Ho da questa angolazione
conche di felicità negli occhi
e una lacrima, la lacrima,
si appende all’occhio
con la voracità del crollo
come te, che resisti, luna:
una perla che abbandona
la collana di stelle, la notte.