Senza titolo senza tempo

 

ingranaggio

 

Sanguinano le attese

che sporcano le nostre coperte

che scintillano in penombra

scandita dal ritardo

della sveglia manomessa

 

nella speranza di un sogno più lungo

nato da lenta digestione

di un giorno senza mai una fine

 

e ci risale lo stomaco

e  appanna lo specchio

che ci guarda con occhi tristi

tutte le domeniche

 

e hai poco da sciacquarti  la faccia

non viene via la menzogna

ci scivola sopra il rasoio

a quello sporco tenace

che nessuno può vedere

perché fuso con crema

che sa del nostro assenzio

 

Questa poesia è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons: è possibile riprodurla, distribuirla, rappresentarla o recitarla in pubblico, a condizione che non venga modificata od in alcun modo alterata, che venga sempre data l’attribuzione all’autore/autrice, e che non vi sia alcuno scopo commerciale.

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