Si potrebbe dire
che il nero ha preso il via
e che dei suoi diverbi
raccolgo le forze sparse
in un posacenere
Che la corte delle dame
e le loro giarrettiere
non scalfiscono
E che passo dopo salto
carpio il vuoto in un inchino
Che delle storie
e di miti leggenda nei cuori fissili
ha perdurato la sconfitta con un soffio
d’uranio ed amore
Si potrebbe dire, dell’inutile
o del fumo: ore ed ore azzurre
in nuvole cancerose
O di questo bicchiere triste
sul tavolo di legno inciso
a coltello, con un nome
tatuato sopra
Della redenzione,
longeva ed austera che ora arde
sopra i capelli come acciaio
negli occhi saturi d’ormone.
Di parole spese nell’inefficace foga
delle mie dita sulla tastiera.
Di Parole filate, parole rosicchiate
sui bordi. Parole rattrappite
e strappate
Parole che infine
non spiegano
nulla
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1 Comment
Superlativo, come sempre! complimenti!