Non credo di avere l’abito adatto
per l’occasione.
Quale colore
tocchi gli occhi del cielo
è irrilevante,
non smetterà di scomporre
terra di croci bianche.
Qui ora siamo e lei, sola,
così sotto le tempeste
così sopra tante teste,
il salmo si perde
sul cencio viola di un viso albino
in mezzo al petto
il tumulto delle vedove
lo scroscio degli orfani
il taglio di inconsolabili puerpere
il vento decide dove io
rimango muta di preghiere
e non mi si chieda
perché ho dismesso le chiese
lo scalino prima dell’acquasantiera
le processioni che da dentro
vanno verso quell’approdo
rendendomi
irrimediabilmente cieca.
Non avrò mai un abito adatto,
sarò sempre indietro
col mio strazio da decubito
una maledizione
che trema l’attesa e l’ira dei ceri.
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