Vorrei dirti, amica mia
di quante radici qui hanno
cambiato colore,
del barattolo che stamattina non si apriva
e di altre piccole stanchezze;
ma sono nata per essere silenzio,
silenzio e sciara frantumata.
*
Ci sono giorni che il sangue, pare,
affluisca più denso, e più lento indugi
alla strettoia. Sollevando il suo ago,
credo, affondi ancora il filo e mi
faccia sentire il suo male, proprio li,
dove non si vede.
Qui si corre.
La velocità divora la bruma, il silenzio
si paga
la magia è nelle isole di carta dove
incendia il cuore,
o in quei cerchi dove gli occhi chiusi
imparano la pace dei ruscelli
lì, porto la lentezza delle braccia
lungo i fianchi, fino ai piedi
scivolare nella terra
la stessa che tu vedi col tuo silenzio
guardare nei crateri spenti.
*
Ed è lì, sai, che i fiori
imparano il respiro, la stagione;
quando è ora di andarsene senza rumore.
Qualcuno ritorna dentro il libro che ti hanno prestato.
Altri rinascono; sono la malattia della pietra.
E dove la pietra è madre, il silenzio è voce;
il nostro vecchio cielo che trema sulle alture.
*
Lorella Elle e Donatella Pezzino