Alfredo Pérez Alencart tradotto da Beppe Costa

In queste brevi e poche poesie si vede con molta chiarezza il percorso dall’autore Alfredo Pérez Alencart di Puerto Maldonado (Perù), dov’è nato nel 1962. Lo sguardo dolente e, direi misericordioso, si sposta fra gli emarginati e l’inutile frastuono che circonda il silenzio su di loro.
Con un linguaggio limpido come acqua sorgiva, senza retorica ma con molte metafore invita a seminare nel solco profondo e umido della terra, qualora sia ancora bagnata, in modo che tutto ciò che è vivo cresca vigoroso. Con quella sensibilità e la riconoscenza verso chi ci ha dato la vita e una natura meravigliosa, la sua visione principale è rivolta alla donna che lo ha accompagnato dall’Amazzonia fino ai suoi successi nell’universitaria e culturale Salamanca, senza dimenticare il passato e la grande massa di doni da lei raccolti nella “dispensa” della terra. Alencart è un poeta di parola e di vita vissuta come lo sono pochi autori oggi: l’umanità dei suoi versi è totale e riempie l’anima della speranza che nulla andrà perduto di ogni esperienza, bella o brutta che sia, della nostra esistenza.
Beppe Costa
******
Alcune poesie tratte da: Encumbra tu corazón / Innalza il tuo cuore, Tiberiadis – Pellicanolibri 2020
LA POESIA RAGGIUNGE
(per Hugo Muleiro)
Diciamo
che abitiamo una terra in fiamme
chiamata Poesia,
che è anche Voce
frutta viva
e gambo
la vediamo crescere ogni giorno
davanti ai nostri occhi
o risuona come un violino d’amore
le cui note si diffondono
in tutto il mondo
già fatte Parole
per diventare sole nelle nostre vite.
Diciamo
che in principio era la Poesia
e che di questa ci nutriamo
e ci raggiunge,
anche se passassero due lustri
o due Millenni.
*
LA POESÍA ALCANZA
(a Hugo Muleiro)
Digamos
que habitamos una tierra ardiente
llamada Poesía,
que también es Voz
y es fruta viva
y es tallo
que a diario la gente descubre
creciendo ante sus ojos
o sonando cual amoroso violín
cuyas notas ruedan
por el mundo,
ya hechas Palabras
para ser sol en nuestras vidas.
Digamos
que en el principio era la Poesía
y que esta nos nutre
y nos alcanza,
así pasen dos lustros
o dos Milenios.
***
SONO, SARÒ
Non importa che la mia carne
venga sconfitta.
Sono, sempre sarò
nel mio spirito,
poiché sono arrivato qui prima
di me stesso,
in un tempo lontano,
quando gli alberi erano
infiniti.
È certo che poi
ho fallito in tutto,
meno che nella lingua
appresa ieri.
Il danno minore è perdere
il corpo. Il mio spirito ha,
e avrà, il suo particolare
vissuto.
Sono e sarò ciò che accade
attraverso l’occhio dell’ago
con le pupille
sempre allucinate
*
SOY, SERÉ
No importa que mi carne
sea derrotada.
Soy, siempre seré
en el espíritu,
pues llegué mucho antes
de mí mismo,
en lejano tiempo,
cuando los árboles eran
infinitos.
Es cierto que luego
fracasé en todo,
menos en el lenguaje que
aprendí ayer.
Daño menor es perder
el cuerpo. Mi espíritu tiene,
tendrá, su particular
vivencia.
Soy y seré el que pase
por el ojo de la aguja
con las pupilas
siempre alucinadas
***
DESIDERI
Potenti
sono i desideri
quando navigano
verso l’amore.
Ma non tutti arrivano
in porto
dove sono in attesa
di carezze.
Ogni pomeriggio
ci sono naufragi
e ogni mattina
vengono raccolti sulla
spiaggia
i corpi annegati
di molti
desideri.
*
DESEOS
Pujantes
son los deseos
cuando navegan
hacia el amor.
Pero no todos llegan
al muelle
donde aguardan
las caricias.
Cada tarde
hay naufragios
y cada mañana
se recogen de la
playa
los cuerpos ahogados
de muchos
deseos
***
AMATA
(per Jacqueline)
Le tue labbra custodiscono
la sete dei deserti
su cui hai camminato
accanto al mio esodo.
Donna instancabile
durante il lungo viaggio,
vieni a me
con la tua carovana
di tenerezza.
Ti laverò i piedi
mentre mi ungi il petto
nella tenda
che abbiamo innalzato lontano.
Oggi il cielo
manderà la sua manna
per non farci andare
digiuni
e affinché attraverso foreste,
mari o deserti
io continui a pronunciare
il tuo nome.
*
AMADA
(a Jacqueline)
Tus labios guardan
la sed de los desiertos
por donde caminaste
junto a mi éxodo.
Mujer infatigable
durante el largo viaje,
ven a mí
con tu caravana
de ternuras.
Yo lavaré tus pies
mientras unges mi pecho
​en la tienda
que levantamos lejos.
Hoy el cielo
cederá su maná
para que no andemos
en ayunas
y para que por selvas,
mares o desiertos
yo siga pronunciando
tu nombre.
***
GUARDO CHE IMPLORA
(per José Carralero)
Un occhio si sveglia
e l’altro vuol dormire,
magnetizzati
dalle vicissitudini mortali
che così presto avvelenano
la vita.
Vincolato nei propri bisogni,
un simile sguardo implora
sulla polvere del
cammino.
Mette alla prova la tua fede,
invitandoti
a volgere lo sguardo fino in fondo
al suo dolore.
Occhi di fanciulla
sanno che non è
casuale
tanta povertà.
*
MIRADA QUE RUEGA
(A José Carralero)
Un ojo despierta
y el otro quiere dormir,
magnetizados
por las mortales peripecias
que tan pronto pudren
la vida.
Anclada en su necesidad,
tal mirada ruega
sobre el polvo del
camino.
Y pone a prueba tu fe,
invitándote
a pasar hasta el fondo
de su pena.
Unos ojos de niña
saben que no es
casualidad
tanta pobreza.
***
Alfredo Pérez Alencart (Puerto Maldonado, Perù, 1962). Poeta e saggista peruviano-spagnolo e professore all’Università di Salamanca dal 1987. È stato segretario della Cattedra di Poetica Fray Luis de León della Pontificia Università (tra il 1992 e il 1998), ed è coordinatore, dal 1998, degli Incontri dei Poeti Ibero – Americani, organizzati dalla Città della Cultura di Salamanca e dalla Fondazione Sabers. Le sue poesie pubblicate sono: La voluntad enhechizada (2001); Madre Selva (2002); Ofrendas al tercer hijo de Amparo Bidon (2003); Pájaros bajo la piel del alma (2006); Hombres trabajando (2007); Cristo del Alma (2009); Estación de las tormentas (2009); Savia de las Antípodas (2009);
Aquí hago justicia (2010); Cartografía de las revelaciones (2011); Margens de um mundo ou Mosaico Lusitano (2011); Prontuario de
Infinito (2012); La piedra en la lengua (2013); Memorial de Tierraverde (2014); El sol de los ciegos (2014); Lo más oscuro (2015), Los éxodos, los exilios (2015), El pie en el estribo (2016), A nte el mar, callé (2017) y Barro del Paraíso (2919). La sua poesia è stata parzialmente tradotta in 50 lingue e ha ricevuto, tra altri premi, il Vicente Gerbasi International Poetry Prize (Venezuela, 2009), il Premio Jorge Guillén per la Poesia (Spagna, 2012), il Premio Humberto Peregrino (Brasile, 2015), il Premio Andrés Quintanilla Buey (Spagna, 2017) e la Medaglia Mihai
Eminescu (Romania, 2017).

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