La mia voce non esplode mai.
Rotola nel cranio, rimbalza negli occhi,
discute le cellule, i piani del giorno,
cammina nell’osso e non fa ritorno.
Mi chiamo per nome
e non mi riconosco.
La lingua mi si ritorce contro.
Ed è per questo forse che piango
nel porticato della meraviglia:
sentire e non poter riferire,
limitarmi al confine delle ciglia.
*
Misurare la luce a occhi chiusi,
comprendere la densità dell’ombra,
le sagome oltre il buio;
riconoscersi nello spazio più scuro
del mondo
è rendere sacro il dolore,
per riposare in se stessi,
quasi una sindone, e ricongiungersi
a quel che resta della realtà.
*
per M.
Forse oltre la veranda
in spazi di attese forzate
di fiato sul vetro
dove appannare il tempo
e dedicarti un segno,
tracciare i confini,
ribellarmi ai giorni
con la sola voglia
di viverti.
(inediti)
Federico Morando è un attore e scrittore diplomato in arti dello spettacolo alla Torino Musical Academy. Ancora adolescente frequenta corsi di scrittura creativa e narrativa presso la Locanda delle Idee con Eugenio Pintore, specializzandosi in seguito in poesia e songwriting alla Scuola Holden con Alessandra Racca e Federico Sirianni. Nell’agosto del 2017, grazie all’appoggio del progetto editoriale Libereria, pubblica la prima raccolta di poesie intitolata L’Atlante dei Silenzi, recensita da Aldo Sisto sulla rivista Le Muse e citata nella silloge Poesie per Due Età (Poesia Attiva). Altri componimenti sono riportati su blog di settore come Parole di Legami, Poeti der Trullo e Il Visionario, e pubblicati sulla rivista 22Pensieri (Chance Edizioni). Nel novembre del 2018 il racconto intitolato Bianco è selezionato per la raccolta Torinesi Per Sempre (Edizioni della Sera). A Bologna è ammesso al corso di Alta Formazione per Performers presso la Bernstein School of Musical Theatre. Dalla primavera del 2019 a oggi cerca di fare della recitazione un mestiere, calcando il palco in occasione di spettacoli di prosa e musical.