Quel ricamare pile di fazzoletti listati
con la stessa iniziale, qualcosa di liturgico
quel vaso sul davanzale sbagliato
quel foulard di seta quando fuori faceva -3
e la scatola di latta, con gli aghi e i bottoni
in mezzo ai vecchi sfiati del burro; allora
le zollette galleggiavano dentro il mio tè
senza squagliarsi. Perché le lentiggini
ti abbrutivano come ferite di guerra
e non guarivano? Nel lisciarmi i capelli
ti improvvisavi specchio
per illudermi che un giorno
sarei stata bella