Non dormivo mai
o dormivo poco
poi ho sentito dire
che i saggi dormono molto
allora ho sognato di dormire
in un’aria di papavero
imperturbabile
ali d’aquila e un serpente al collo
…e un’ombra ridesta dall’alba
si è fatta di colpo giardino
schiudendo il pensiero bocciolo
l’istante che insonne
ho creduto passato
l’altrove celato
dal canto di questo
infinito mattino.
Dunque è proprio vero
possiamo sfiorare il bianco e il nero
con la punta delle dita
senza restarne invischiati…
o di china
s’impregnerà l’unghia
se lo splendore
cancellerà l’ombra?
È inchiostro indelebile
il misterico ordito dei versi
una trama che imbratta di luce
anche il passo leggero dell’anima
ill: Dafne Vignaga