La passione
non si misura in pollici
e le strade, loro;
non sono mai state così fresche
all’ombra dei dolci gelsi
Alice, la mia mano è scivolata
sopra i funghi rossi e sullo smog
in un abbraccio rovente
Ed Il costume della foia
mi veste giusto, ora.
Sembravo cent’anni del suo mantello
ma le pieghe e le sue braghe
han sfiorato lo stesso la tua saliva,
nella corrosione dei destini
come univoche sviste
le chiavi di Sol della tua pelle.
Alice, la mia stola t’insegue
al ritmo tachicardico ed inceppato
d’un vecchio orologio da taschino.
Pressarti sopra il ventre
– nel vasto salto
e profonde insidie e tane,
cadde, il Bianconiglio
Nella paura non vi comprese
trame, né espedienti forzosi.
Poiché arrancò l’acre delle tue sottane
nella malinconica consapevolezza
del peccato.