Noi, abbiamo mani
che si chiudono per sempre.
Parole di gioia solitaria
che attraversano follia.
Il marciapiede si erge ispido, tra me e te;
un metro di cemento o poco più, sembra
sprofondarci in un limbo senza amore.
Noi, camminiamo a passo ritmato
separati camminiamo e annaspiamo.
A tempo serriamo finestre già chiuse
per poi spalancarle in questa o quella via.
Una pozzanghera asciuga fetida
nell’odore di cane bagnato
Mentre un intero quartiere
sogna
il nostro dolore.